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Luogo d'origine delle piante grasse, produzione e coltivazione
sabato 22 marzo dalle ore 11 alle 12
domenica 23 marzo dalle ore 11 alle 12
relatore: Antonio Borghi

Si tratta di una breve panoramica sulle principali piante grasse presenti sul mercato, che vanno dalle più comuni per la vendita a largo consumo (Echinocactus grusonii, Cereus peruvianus, Gymnocalycium mihanovich, Mammillaria elongata, Echinifossolocactus sp., Aloe vera, Agave americana, Opuntia ficus-indica ecc...) le quali suscitano interesse per le splendide fioriture estive spesso di breve durata nelle ore notturne, fino ad arrivare alle specie di interesse in un mercato di nicchia come quello per "il collezionista", il quale va alla ricerca delle piante grasse attratto dalla rarità botanica in se stessa, come la geometria, la difficoltà di propagazione agamica e la difficoltà di produzione di seme per una scarsa variabilità genetica. Tra queste si annoverarano piante come Ariocarpus, Obregonia, Turbinicarpus, Copiapoa ecc...
La maggior parte di queste piante vive o meglio sopravvive in ambienti semi desertici dove la piovosità è minima (meno di 100 mm. annui, vedi il Deserto di Atacama in Cile). La loro sopravvivenza è favorita da un tipo di fotosintesi detto Fotosintesi CAM, ed un particolare processo di traspirazione per il quale gli scambi gassosi avvengono al contrario, ossia gli stomi sono chiusi di giorno e vengono riaperti durante la notte, e non a caso tutti i processi fisiologici più importanti come la fioritura avvengono nelle ore notturne per disperdere la minore quantità d'acqua possibile. Le piante grasse negli ultimi anni a causa degli ambienti sempre più antropizzati sono minacciate da estinzione, per cui nella Convenzione di Washington, sono state incluse in liste del CITES, le specie più minacciate e classificate in base al maggiore rischio di estinzione.

Info al tel. 346 0229540
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